domenica 28 dicembre 2008
Al villaggio turistico
Pubblicato da Stranistranieri alle 10:27 3 commenti
martedì 23 dicembre 2008
pausa
Mi scuso (ma forse non è la parola giusta) con tutti quelli che pazientemente hanno letto i miei post durante questo anno. Ho perso il filo.
Auguro a tutti di poter essere buoni e aperti per tutto l'anno, così, come forse si sentono, in questo periodo di suoni, canti e regali.
Tante belle cose
Pubblicato da Stranistranieri alle 09:44 2 commenti
lunedì 17 novembre 2008
"Amore c'è?"
Pubblicato da Stranistranieri alle 02:12 7 commenti
domenica 9 novembre 2008
Dinamiche di classe
E' una brava donna e questo figlio arrivato in Italia 4 anni fa, non ha certo voglia di lavorare quanto lei. A volte lei viene a salutarmi e mi porta qualche regaluccio: - perchè tu buona e stanca - dice. Io non so se sono buona o se non ho il coraggio di essere dura. Lei mi fa un po' pena e non voglio darle il dispiacere di cacciare suo figlio. Tony intanto chiede il numero di telefono a Lin che glielo dà, lo chiede anche a Genevieve che non glielo dà. Fatima viene vicino a me e mi dice che i ragazzi di questa generazione sono come Wang: - troppe cose compra la mamma, troppi soldi senza lavorare, mio figlio è con i nonni, ancora è bravo, dopo non lo so-.
Pubblicato da Stranistranieri alle 08:11 1 commenti
sabato 1 novembre 2008
Autunno
Pubblicato da Stranistranieri alle 13:56 5 commenti
venerdì 24 ottobre 2008
Questi giorni neri di notizie
Pubblicato da Stranistranieri alle 00:33 5 commenti
giovedì 23 ottobre 2008
La Gelmini colpisce ancora
Pubblicato da Stranistranieri alle 05:33 1 commenti
giovedì 16 ottobre 2008
ancora sul maestro unico
Chi, come me, lavora nelle elementari da qualche decennio, ha vissuto i grandi cambiamenti della scuola, l’ha vista crescere “dal di dentro” – non senza fatiche e contraddizioni – mossa da una grande passione educativa.
La Scuola primaria ha nel tempo cercato di rispondere alle diverse esigenze poste dalle trasformazioni sociali con offerte di qualità, con riforme largamente anticipate da sperimentazioni (è il caso del tempo pieno e dell’insegnamento in team); i cambiamenti più significativi sono stati ampiamente sostenuti da corsi di aggiornamento, perché non si avesse a che fare con operazioni di superficie. E se l’OCSE ha ancora una volta riconosciuto i meriti della Scuola primaria italiana, significa che il suo modo di operare può, in molti casi, essere portato ad esempio.
Non è più tempo di maestri unici. La scuola del “tutti in riga, e che non si senta volare una mosca”, ha denunciato già nel secolo scorso la propria inadeguatezza all’interno del sistema formativo, e recuperare tale modello per proporlo come toccasana per i problemi che attraversano famiglia e società, mi pare alquanto rischioso: ogni segmento formativo deve assumersi le proprie responsabilità, e nel riconoscimento dei rispettivi ruoli, trovare forme di dialogo e di collaborazione.
La frontalità – io spiego e tu ascolti - non è sempre il metodo di apprendimento più efficace neppure per gli adulti. C’è bisogno di protagonismo e coinvolgimento, di accoglienza e gratificazione: i bambini non sono robot inanimati, con teste ad imbuto da riempire, e l’insegnante, per quanto motivato e professionalmente preparato, è un essere umano, con limiti di energia e di specializzazione.
L’apprendimento stabile richiede tempi distesi, un conoscere che passa attraverso il dialogo, il fare con le mani, il confronto con il gruppo, l’approfondimento individuale. Metodi che possono dare frutto solo se si sta bene a scuola con i compagni e con se stessi: questa è una delle più grande consapevolezze sulla quale agisce la scuola primaria.
Ma la scuola è parte integrante del sistema sociale, del quale accoglie e riflette limiti, complessità, difficoltà, ed anche povertà. Mi domando come possa oggi un insegnante unico “dare di più a chi ha di meno”, considerato che problemi di attenzione e disturbi del comportamento sono largamente diffusi tra gli allievi, e che la classe nel suo insieme non va trascurata. Si plaude all’alunno inchiodato al banco, ma talvolta il silenzio che lo rende invisibile all’insegnante è la maschera di un disagio enorme. Il team insegnante è più funzionale anche da questo punto di vista, perché i docenti hanno modo di confrontarsi sulle problematiche della classe e di condividere le strade da praticare, fornendo al tempo stesso testimonianza di democrazia, di rispetto e di collaborazione. Oggi più che mai c’è bisogno di imparare il dialogo costruttivo, di recuperare la forza della tolleranza, valori civili che non si fanno propri solo attraverso lo studio sui libri.
Si mette sotto accusa il tempo delle compresenze del team, come se si trattasse di uno spreco di risorse. La contemporaneità di due insegnanti, alquanto risicata nei moduli 4 docenti su 3 classi o 7 su 5 classi (organizzazione che prevale nella maggior parte dei paesi d’Italia), permette di lavorare su piccoli gruppi intervenendo in modo tempestivo sulle difficoltà di apprendimento degli allievi, favorendo l’integrazione degli extracomunitari e non.
Al tempo del maestro unico chi non reggeva il ritmo “normale” dell’ apprendimento veniva respinto o finiva nelle classi differenziali. La scuola primaria non deve permettersi di emarginare nessuno, neppure attraverso promozioni vuote di preparazione. È nostro dovere etico fare il massimo per ogni bambino, perché possa affrontare la vita con strumenti il più possibile flessibili ed adeguati (anche se questo è uno degli obiettivi finali del percorso educativo).
L’insegnamento in team, o l’inserimento nella scuola dei portatori di handicap, per fare un altro esempio, non sono “anomalie” della Scuola italiana ma conquiste civili, che più volte ci sono state invidiate dagli Stati esteri. Ovvio che la promozione del “ben-essere” ha un suo costo.
La scuola dev’essere il luogo privilegiato su cui investire, anche se non tutti i frutti hanno visibilità immediata. Ciò che oggi può essere letto come un risparmio in termini economici, potrebbe in un futuro prossimo rivelarsi un pessimo investimento: aumento del disagio sociale, dell’abbandono scolastico, mancata integrazione degli extracomunitari, crescita dell’analfabetismo di ritorno. Perché la formazione del Cittadino esige tempo, confronto, operatività, studio e passione, condizioni che la migliore scuola primaria rispetta.
Il mio timore per il maestro unico va soprattutto verso gli ultimi, quelli che meno hanno voce, ma che sono in continuo aumento: per loro la scuola è l’unica occasione di crescita e di riscatto.
È importante che la Riforma della scuola primaria sia condivisa con chi nella scuola lavora, e perciò la conosce bene. L’insegnamento in team dei docenti specializzati in tre ambiti disciplinari è un valore da salvaguardare, nell’interesse immediato e futuro. L’insegnamento in équipe favorisce la competenza ed è scuola di democrazia. E’ la soluzione organizzativa più funzionale per promuovere nel bambino la conquista di quel sapere non mnemonico indispensabile per muoversi con criterio nella società attuale. È la condizione migliore per far emergere le potenzialità di ogni bambino, anche di quelli che meno hanno voce.
Bertilla Bertesina – Scuola primaria di Ponderano
Pubblicato da Stranistranieri alle 00:24 3 commenti
lunedì 29 settembre 2008
Senza parole
Pubblicato da Stranistranieri alle 06:50 1 commenti
sabato 13 settembre 2008
Religione e precari
Pubblicato da Stranistranieri alle 06:19 6 commenti
mercoledì 10 settembre 2008
ATAF
Per chi non è di Firenze, ATAF è il nome dell'azienda dei trasporti urbani fiorentini. Entro in un territorio lontano dalle discussioni sulla scuola e gli stranieri (o collegato in qualche modo) perchè ho in testa una domanda che mi frulla da anni: perchè non si paga il biglietto a bordo?
- per le migliaia di turisti,
- per i disperati che però fumano malboro e hanno i telefonini,
- per i viaggiatori saltuari che vogliono comprare il biglietto e non sanno dove,
- e per rispetto a quei pochi che coscienziosamente fanno l'abbonamento.
Pubblicato da Stranistranieri alle 00:22 6 commenti
lunedì 8 settembre 2008
CTP da non scambiare con gli altri: quelli di detenzione
Ogni tanto provo a lanciare qualche segnale di fumo ai vari Centri Territoriali Permanenti sparsi un po' in tutta Italia, per sapere, avere notizie su cosa si fa e come ci si organizza, ma nessuno che mai intervenga. Parlerò un pò io del funzionamento del CTP al quale appartengo, di queste terre del "facciamo un po'come ci torna meglio".
Questo anno, finita la scuola il sei giugno, consegna dei documenti verso il venti sbrigandosela in dieci minuti, si torna a scuola per una prima riunione l'otto settembre, viene fissato l'inizio delle iscrizioni per il quindici, (ognuno nella propria sede aspetta che quelle due o tre persone al giorno arrivino) e poi il primo ottobre dovremmo cominciare. Qualcuno obietta che potremmo cominciare anche il sei, l'accoglienza necessita di tempi lunghi. Da tener presente che la gente arriva in massa ad iscriversi quando sa che la scuola già funziona con gli studenti. Lo sottolineo, vedo occhiate di odio, ribadisco l'importanza del cominciare visto che due settimane sono più che sufficienti per accogliere quei pochi e leggere i giornali che vogliamo. Esplode un putiferio: come oso fare queste illazioni! - Parlo per me - dico. Ma insomma proprio davanti al dirigente, come oso! Il dirigente aspetta sornione che si calmi la rissa e poi chiede: - Allora il primo? - Si rispondo io, gli altri sbuffano e mi odiano. Ingordi!
Ah! Dimenticavo, abbiamo anche un POF, di due paginette, dove nessuna offerta viene chiarita e specificata, dove nessuna valutazione viene menzionata, dove chi legge non saprà mai esttamente che cosa si offre. Utilizzare il mese di giugno per riunirci, discutere e buttarne giù uno più articolato a cui attenersi anche come metodo di lavoro, sarebbe stato come lanciare spilli negli occhi dei miei amabili colleghi. E' bene che tutto rimanga vago perchè tutto si svolga in assenza di verifiche.
Tanto sono stranieri e non ci sono le famiglie rompiballe a controllare.
Insomma, io lavoro un terzo delle maestre della scuola elementare e mi lamento!
Con un decreto del 2007, sono stati istituiti I centri Provinciali per l'educazione degli adulti che sostituiranno dal prossimo anno i CTP. Come e in che modo, con quali soldi, ancora non è stato specificato. Sarà il solito calderone che farà comodo per piazzare qualche dirigente e dare magari qualche consulenza. Centri per accogliere l'abbandono scolastico, gli analfabeti di ritorno e anche gli immigrati. Tutti insieme. E di didattica e del "come" e "cosa" insegnare, ho la vaga sensazione, se ne parlerà sempre meno. Qui almeno, in altre province non so.
Pubblicato da Stranistranieri alle 12:52 16 commenti
sabato 6 settembre 2008
Il maestro unico
Pubblicato da Stranistranieri alle 05:30 21 commenti
lunedì 1 settembre 2008
Odore di scuola
Un tempo era il primo ottobre, adesso io comincio a sentirlo già dal primo settembre. Più che di aule, registri, bidelli, segreterie e colleghi, io comincio a sentire l'odore delle iscrizioni.
Cammino per strada, incontro il marocchino con le busta della spesa e penso: questo potrei ritrovarmelo in classe, o vedo il gruppetto di indiani, o incrocio la badante peruviana che tiene a braccetto una tremante signora e già li vedo seduti, dislocati per provenienza, con il quaderno aperto e il dizionario chiuso. Incontro il cuoco cinese, la cameriera giapponese, la signora egiziana con la testa coperta e il bambino in carrozzina, la ragazza ucraina con la cugina, mi dice: - questo anno viene lei, io trovato famiglia per lavoro- e in bicicletta, sulle piste ciclabili incrocio in motorino il domestico filippino, gli do un'occhiataccia, rallenta, mi dice - scusa signora, troppo tardi, scuola comincia quando?
E tutti con i buoni propositi di imparare tutto e subito. Molti restano finchè riescono a conciliare i tempi del lavoro e i tempi della scuola, alcuni se la svignano dopo un mese, un giorno. Riprovano l'anno dopo o si accontenteranno di quello che imparano per strada. Io rimango lì a fare il mio lavoro di paziente sartoria.
Pubblicato da Stranistranieri alle 01:47 3 commenti
martedì 26 agosto 2008
Bontà
Pubblicato da Stranistranieri alle 01:58 3 commenti
sabato 9 agosto 2008
Cattiveria
Avevo la radio sintonizzata su Radio Blu o qualcosa del genere. In macchina su in montagna, ogni cinque minuti il "search" sul display dice che le onde (le onde? Boh!) non arrivano. Cerco un'altra stazione, sento qualcuno che legge una notizia graffiata dall'ondeggiamento: un cane, torturato, sodomizzato, seppellito....Non ce la faccio, spengo. Mi viene da vomitare. Mi fermo, scendo.
Il peso, il peso che ogni giorno dobbiamo sopportare, il peso delle notizie che arrivano dal fronte della cattiveria. E a volte la paura di essere vittime dei cattivi, e la paura di diventare un giorno cattivi. Noi stessi.
Se un essere umano può torturare, violentare, uccidere. In guerra e in pace. Se può compiere tutti gli orrori di cui ogni giorno veniamo a conoscenza, allora la materia di cui siamo fatti è impastata con terra andata a male. Da sempre.
Pubblicato da Stranistranieri alle 12:50 2 commenti
lunedì 4 agosto 2008
vacanze
Pubblicato da Stranistranieri alle 04:08 4 commenti
venerdì 25 luglio 2008
Di ritorno
Pubblicato da Stranistranieri alle 10:18 2 commenti
venerdì 11 luglio 2008
Amo Di Pietro
Mi pacciono tutte le cose che dice e come le dice. Mi piace il suo italiano imperfetto (l'espressione "che c'azzecca" l'ho sentita per la prima volta da lui e l'ho trovata calzante più di cento parole eleganti), perchè la forma è anche il contenuto di quello che dice: corposa, materiale, ricca di esempi, diritta al cuore dell'interlocutore.
E mi piace tutto di quello che fa. Perchè lui non solo parla, ma fa. E quando fa, si sente l'uomo a cui nulla è stato regalato. Mi piace il suo "sudore", il suo "essere" che riscatta noi tutti dal dolore quotidiano di essere governati da questa classe politica. Qualche anno fa l'ho incontrato al mercato di S.Ambrogio con un megafono e un banchino. Stava pubblicizzando il referendum... (adesso non ricordo quale), gli sono andata vicino e come un'ombra spiavo i suoi movimenti e ascoltavo la sua voce. Naturalmente lo trovavo anche erotico. E la sua foto sul trattore, mi ha fatto impazzire. Ci manca solo che metta il suo poster nella mia cameretta e gli scriva letterine adoranti. Se avessi 15 anni farei anche questo.
Mi è piaciuta la manifestazione di Roma. Ho gioito ascoltando Travaglio e la Guzzanti. Finalmente qualcuno che diceva papale papale quello che tutti sanno ma non vogliono o possono dire. E lui, Di Pietro era là, in maniche di camicia, a dire quello che gli educandi della politica, così carini, così salottieri, tra un apertivo e una convention, non potrebbero mai dire. Viva Di Pietro!
Esisterà già un fan club? Adesso mi informo.
Pubblicato da Stranistranieri alle 06:38 8 commenti
giovedì 10 luglio 2008
Gli animali e l'estate
Pubblicato da Stranistranieri alle 05:26 1 commenti
martedì 1 luglio 2008
Stranistranieri estate. Corso di scrittura creativa
Pubblicato da Stranistranieri alle 06:01 10 commenti
lunedì 30 giugno 2008
Stranistranieri estate (vanità)
Pubblicato da Stranistranieri alle 06:30 0 commenti
venerdì 13 giugno 2008
Per chi si accalora all'argomento
Pubblicato da Stranistranieri alle 14:06 11 commenti
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Pubblicato da Stranistranieri alle 12:16 2 commenti
venerdì 6 giugno 2008
Finita la scuola!
Pubblicato da Stranistranieri alle 12:15 4 commenti
giovedì 5 giugno 2008
Ancora di veli si parla
Pubblicato da Stranistranieri alle 03:11 12 commenti
lunedì 2 giugno 2008
Le vergini
Pubblicato da Stranistranieri alle 07:22 21 commenti
sabato 24 maggio 2008
La faccia nascosta
Pubblicato da Stranistranieri alle 08:04 11 commenti
venerdì 23 maggio 2008
The writer
"You may think novelists always have fixed plans to which they work, so that the future predicted by chapter one is always inexorably the actuality of chapter thirteen. But novelists write for countless different reason: for money, for fame, for reviewers, for parents, for friend, for loved ones, for vanity, for pride, for curiosity, for amusement: as skilled furniture-makers enjoy making furniture, as drunkards like drinking, as judges like judging, as Sicilians like emptying a shotgun into an enemy's back. I could fill a book with reasons, and they would all be true, though not true of all. Only one same reason is shared by all of us: we wish to create worlds as real as, but other than the world that is. Or was." John Fowles, "The french lieutenant's woman".
Pubblicato da Stranistranieri alle 14:24 2 commenti
giovedì 22 maggio 2008
lunedì 19 maggio 2008
In prigione
Pubblicato da Stranistranieri alle 12:46 9 commenti
domenica 18 maggio 2008
Pranzo di matrimonio
Pubblicato da Stranistranieri alle 02:00 25 commenti
sabato 17 maggio 2008
Di notte
Pubblicato da Stranistranieri alle 04:29 4 commenti
lunedì 12 maggio 2008
Ricongiungimento
Pubblicato da Stranistranieri alle 08:18 7 commenti
lunedì 5 maggio 2008
Siamo un po' uguali
Pubblicato da Stranistranieri alle 23:53 6 commenti
mercoledì 30 aprile 2008
Nomadi e stanziali
Sono proprio curiosa di vedere, come il nuovo sindaco di Roma, riuscirà a rendere la città pulita e sicura. Farà un'azione concertata con disposizioni governative su tutto il territorio nazionale, o caccerà gli indesiderati mandandoli in altri comuni, dove la sinistra pietosa aprirà campi e centri di accoglienza? Ricordo, qualche anno fa a Firenze (ma forse succede anche adesso), la polizia fece salire in macchina tre cinesi senza pemesso di soggiorno e li scaricò all'ingresso dell'autostrada Firenze Nord. I cinesi in questione che frequentavano il corso di italiano, arrivarono in classe dopo qualche giorno ridendo come matti e mi raccontarono l'allegra avventura. Mi fecero vedere i polpastrelli per dirmi che gli avevano preso le impronte digitali e ridevano. Io ingenua, pensavo che tutto questo fosse molto pericoloso per loro, schedati in questo modo li immaginavo di li a poco in prigione o chissà che cosa. Invece sono passati diversi anni, loro sono ancora clandestini, si arrangiano come possono facendo lavoretti e barando a majong (forse è scritto male, non ho voglia di controllare) in bische casalinghe di fortuna, vengono ancora ogni tanto a scuola, spesso mi portano ravioli fritti o al vapore, quando sentono parlare della polizia ridono e io sono contenta di avere a che fare con dei buontemponi.
Pubblicato da Stranistranieri alle 01:06 6 commenti
mercoledì 23 aprile 2008
Le donne, la notte, la casa e la violenza
Pubblicato da Stranistranieri alle 10:13 10 commenti
martedì 15 aprile 2008
Cambierà qualcosa?
Pubblicato da Stranistranieri alle 01:47 10 commenti
sabato 12 aprile 2008
I figli degli immigrati
Pubblicato da Stranistranieri alle 13:46 8 commenti
venerdì 11 aprile 2008
ANDIAMO A VOTARE!
Pubblicato da Stranistranieri alle 02:54 8 commenti
lunedì 7 aprile 2008
Elezioni
Pubblicato da Stranistranieri alle 10:24 14 commenti
mercoledì 2 aprile 2008
bambini
Perchè farli se non siamo sicuri di poterli rispettare al cento per cento? Per chi? Per Dio?
Pubblicato da Stranistranieri alle 10:53 5 commenti
giovedì 20 marzo 2008
Spazzatura
Grazie a tutti quelli che in questi mesi, hanno contribuito a rendere il blog più interessante e speriamo di risorgere. Anche noi. Come Gesù.
Pubblicato da Stranistranieri alle 02:04 15 commenti
lunedì 10 marzo 2008
Il cuoco, il pugno e la pentola di sugo
Pubblicato da Stranistranieri alle 13:47 7 commenti
mercoledì 5 marzo 2008
8 marzo (2)
Pubblicato da Stranistranieri alle 22:53 9 commenti
martedì 4 marzo 2008
8 marzo
Pubblicato da Stranistranieri alle 13:46 4 commenti
sabato 23 febbraio 2008
La sposa e lo sposo
Pubblicato da Stranistranieri alle 23:38 3 commenti