martedì 15 aprile 2008

Cambierà qualcosa?

Per noi, nella scuola, nei corsi d'italiano dei Centri Territoriali Permanenti, non cambierà niente. L'organizzazione dei corsi, la divisione in livelli, la didattica che permette di raggiungere certi obiettivi, tutto rimarrà ancora a discrezione dei singoli insegnanti e della loro voglia di fare. Chi tira a campare può farlo. Nessun controllo, nessuna verifica, il mondo degli stranieri è vario e fluttuante, non ci sono i genitori che stanno con il fiato sul collo degli insegnanti. Nemmeno i coordinatori entrano nel merito di quello che si fa. Quello che conta è il numero degli iscritti per avere più finanziamenti per l'anno successivo e un'applicata di segreteria che svolga il lavoro non per il CTP, ma per tutte le esigenze della segreteria. Qualche furbo fa i progetti chiedendo 50 ore di lavoro straordinario che fa tranquillamente in orario scolastico. Le poche riunioni che facciamo nell'arco dell'anno scolastico sono di mattina e guarda caso per alcuni in orario scolastico che non viene nemmeno recuperato. Non esistono programmazioni comuni e nemmeno una programmazione individuale registrabile. Quale progetti? Boh! Chi li legge? Non si chiedono vrifiche. L'inciucio con l'RSU di turno li fa passare. E' un mondo dove tutto può succedere. Il governo Prodi aveva stanziato per l'anno scolastico 2007/08 una cifra alquanto superiore al previsto. Il prossimo governo taglierà ancora. Per quanto mi riguarda lavorerò come sempre a fare programmazioni, a stabilire obiettivi, a trovare strategie per raggiungerli, ad insegnare a fare curricula, a dare dritte per trovare lavoro, a cercare scuole appropriate per chi vuole continuare, a dare informazioni sugli eventi cittadini, ad incontrare le persone. E anche fuori dall'orario scolastico senza chiedere compensi straordinari, vista l'esiguità del carico orario per riunioni ecc...
Un decreto di fine 2007 stabilisce per l'anno prossimo, la creazione di Centri Provinciali per l'Educazione degli Adulti, indipendenti dai circoli scolastici, con un proprio organico e una propria dirigenza e sposta l'attenzione sull'utenza italiana "debole", sugli abbandoni scolastici, sull'analfabetismo di ritorno, su corsi finalizzati al titolo di studio e anche sull'alfabetizzazione degli stranieri. Un cambiamento di prospettiva che scommetto, non entrerà nel merito del cambiamento auspicabile della didattica. E comunque ho dei seri dubbi che il tutto vada avanti. Chissà se negli altri CTP si fanno attività più gratificanti e si hanno notizie su quello che sarà il prossimo futuro.

10 commenti:

alfonso ha detto...

Che cosa cambierà? A parte l’amarezza nel veder definitivamente confermato il dubbio che mi rodeva da almeno vent’anni, vale a dire che l’Italia è un Paese di destra in cui la cultura di sinistra è assolutamente minoritaria e residuale, c’è solo da auspicare che il prossimo esecutivo governi veramente e cominci a prendere di petto gli enormi problemi che ci stanno divorando. Gli ultimi dati sull’economia italiana elaborati dall’OCSE pochi giorni prima del voto (e naturalmente ignorati dai contendenti in campo) costituiscono l’ennesimo e forse ultimo ammonimento: o ci rimettiamo in marcia, o sarà la catastrofe. Con questi numeri, è inutile farsi illusioni, non è in pericolo solo il futuro dei CTP ma anche quello dell’intero Paese. Purtroppo già i primi proclami del dopo voto sembrano improntati dalla pura demagogia (abolizione dell’ICI ecc..). Speriamo che siano solo frutto dell’euforia del momento e che presto si torni a ragionare.

Stranistranieri ha detto...

Tremonti ricomincerà a voler vendere le spiagge, Berlusconi inciucerà qualcosa per l'Alitalia, i soldi pubblici saranno impiegati per interessi privati, il lavoro sempre più precario e poco difeso. E la scuola continuerà a scivolare giù verso standard minimi di apprendimento, mentre i figli degli intellettuali ricchi, dei ricchi imprenditori e professionisti, migreranno verso ricche scuole private all'estero o in Italia.Sarà la batosta, ma non riesco ad intravedere spiragli.

Anonimo ha detto...

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

(F. Battiato)

Chiara

alfonso ha detto...

News Apcom
ALITALIA; 2300 DIPENDENTI: NO A PRESTITO PONTE, TORNI AIR FRANCE
Lettera aperta dei dipendenti: sindacato non ci rappresenta più
postato 2 ore fa


Roma, 23 apr. (Apcom) - Air France era l'"unica soluzione industrialmente e finanziariamente solida e credibile". I 300 milioni di euro del prestito ponte saranno "bruciati in pochi mesi". A parlare così sono 2.300 dipendenti Alitalia in una lettera aperta inviata "ai Sindacati, a Spinetta, al Governo, agli Italiani". Un gruppo di lavoratori che afferma di non sentirsi più rappresentato dai sindacati. Poiché aver fatto saltare l'accordo con la compagnia franco-olandese.



"Siamo un gruppo di 2300 dipendenti Alitalia, impiegati, tecnici della manutenzione, assistenti di volo, quadri,piloti che fino ad ora non hanno potuto dire la loro - si legge nella missiva - Vogliamo dire che siamo vicini a tutto il management Alitalia che con grande serietà ha sostenuto e voluto la fusione con Air France KLM, unica soluzione industrialmente e finanziariamente solida e credibile, desideriamo dire con forza che non siamo d' accordo con l' irresponsabile e alquanto sospetto comportamento dei sindacati, molti moltissimi di noi non si sentono più rappresentati da queste unioni sindacali che da troppi anni e più drammaticamente ora non hanno saputo prendere decisioni serie".



"Far saltare un accordo di questa importanza è un atto ripetiamo irresponsabile, di pura convenienza politica usando la nostra pelle a scopi elettorali e facendo impazzire il titolo in borsa. Questo non è mercato, è giocare sulla pelle non solo dei dipendenti Alitalia ma di tutti gli Italiani che giustamente non vogliono pagare per una italianità solo speculare e presunta e che non sarebbe stata messa a rischio dal piano AF ma sarebbe cresciuta con investimenti congrui per il rilancio del nostro caro marchio e soprattutto la copertura dei debiti. Ora - è l'accusa - 300 milioni di euro degli italiani saranno bruciati in pochi mesi".



"Ci scostiamo fortemente da queste caste che continuano a decidere solo per i loro piccoli interessi e non fanno il bene della nostra azienda e dell' economia nazionale. Noi non siamo una casta come tanti possono ingenuamente credere ancora, ma seri lavoratori che da dieci anni fanno sacrifici in termini di busta paga e maggior produttività per salvare la nostra azienda. Sacrifici che quei sindacati ci hanno chiesto per spergiurare il fallimento. Non ci stiamo piu'! Noi non vogliamo pesare sugli Italiani, volevamo e vogliamo un datore di lavoro serio e affidabile e con un Know How che solo Af-Klm ci può assicurare", conclude la lettera aperta.

Carla ha detto...

A me non risulta che il governo Prodi abbia stanziato più soldi per la scuola pubblica, anzi il contrario,il tend è al ribasso.A quale fonte vi riferite?

Stranistranieri ha detto...

Eccezionalmente questo anno per il Ctp, sono arrivati più fondi dell'anno scorso. Non so perchè e comunque è così. Il dirigente ha sottolineato questo fatto in cantrapposizione ai fondi per la scuola media ed elementare. Non so se questo sia solo a Firenze ma non credo....

Anonimo ha detto...

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