lunedì 12 maggio 2008

Ricongiungimento


Stamattina mentre guidavo verso Firenze, stando attenta alle curve fra le nebbie mattutine dell'Appennino e ascoltando una radio gracchiante e disturbata, ho sentito una notizia davvero bizzarra: sembra che Maroni abbia pensato di controllare la veridicità dei legami familiari degli extracomunitari con l'esame del DNA. Forse ho capito male. E come farebbe? Dopo che l'aspirante ricongiunto è arrivato, si procederebbe con il test? Oppure nei paesi di origine, avvierebbe la costruzione di laboratori...Invece per i rifugiati politici, sembra che ci sia un protocollo internazionale. Per tutte le altre questioni sull'immigrazione, si sbizzarirà come gli viene meglio. Questi politici preferiscono sempre scervellarsi e mai guardano al già fatto, al già sperimentato dei paesi dove tutto funziona meglio. Ma avrò capito male io, anche la gestione dei CPT non l'ho mai capita bene: non funziona per gli immigrati ma funziona benissimo pr tutti i mediatori, appaltatori e non so chi altri ci mangiano e ci ingrassano. Dopo i Centri di permanenza temporanea, i laboratori di analasi privatii

7 commenti:

alfonso ha detto...

Il governo delle espulsioni
Di Alessandro Dal Lago, da: www.ilmanifesto.it

Roma, 12 maggio 2008 - Le prime uscite del governo di destra in materia di rapporti con il resto del mondo sembrano all'insegna del puro dadaismo (Libano, Libia). Come se non bastasse, Maroni ha deciso di risolvere il «problema immigrazione» con misure che, se attuate, metteranno in rotta di collisione l'Italia con la Romania e l'Unione europea. Ma andiamo con ordine. Tutto nasce ovviamente dalla celebre favola post-moderna e mediale dell'insicurezza causata dagli stranieri. Benché l'Istat abbia rivelato, una settimana fa, che l'Italia è uno dei paesi più sicuri d'Europa, per non parlare del mondo, in termini di omicidi e reati gravi, è chiaro che la destra vuole dare soddisfazione alla Lega e a un'opinione pubblica, di destra e di centro-sinistra, ossessionata dagli scippi. E quindi, oltre a misure draconiane apparentemente per tutti (dieci anni di carcere per un furto in appartamento, punizione esemplare delle «minacce» ecc.), ecco l'introduzione del reato di clandestinità, il giro di vite sui cittadini europei di nazionalità rumena e sui Rom. Tutti da espellere. Per non parlare del periodo massimo di 18 mesi nei Cpt, una misura «europea» fortissimamente voluta dal commissario Frattini. Se davvero le misure annunciate fossero queste, il sistema poliziesco-carcerario esploderebbe in poco tempo. Per cominciare, chi sono i «clandestini»? Forse, sconosciuti piovuti dal cielo, giunti in Italia nelle stive delle navi mercantili o nelle toilette dei treni? No, semplicemente quelli, in grandissima maggioranza conosciuti, divenuti irregolari perché hanno perso il permesso di soggiorno o perché non hanno ottenuto asilo. Gente che era regolare e oggi non lo è più, oppure lo è ancora ma domani potrebbe non esserlo. Quindi, un numero enorme, fluttuante, variabile. Espellere davvero tutti costoro vorrebbe mettere sulle loro tracce tutte le forze di polizia, distogliendole da altri compiti. Riempire le prigioni che oggi scoppiano esattamente come prima dell'indulto, oppure moltiplicare per dieci i Cpt. Insomma creare una sorta di universo concentrazionario in un clima di paranoia e di terrore tra i migranti. Dubitiamo che persino un governo in cui sono ministri Calderoli, Bossi e Maroni creda davvero a questa storia. A meno che, come sembra più probabile, le misure abbiano il semplice senso, una volta di più, di terrorizzare gli stranieri perché lavorino senza alzare la testa, si facciano vedere il meno possibile tra noi e non avanzino la richiesta di alcun diritto. E i romeni? A parte il fatto che la sospensione del trattato di Schengen è ammessa solo per periodi limitati, e quindi la chiusura delle frontiere solo a loro è poco più di una barzelletta, come la prenderà il governo di Bucarest? A tutti quelli che straparlano di espulsioni bisognerebbe ricordare che le imprese italiane prosperano in Romania, e che quindi eventuali e possibili misure di ritorsione colpirebbero proprio quella piccola impresa del nord est che ha colonizzato intere province rumene alla ricerca di lavoro a basso costo. E i rom? A parte quelli bosniaci o serbi, per i rom di nazionalità rumena valgono le stesse considerazioni. Se davvero l'Italia cominciasse a rastrellarli e a espellerli, anche il resto dell'Ue avrebbe molto da dire. A meno che i funzionari dei Ministeri degli interni e degli esteri non facciano rinsavire i nostri brillanti statisti, è inevitabile che il governo vada in cerca di guai internazionali. Ma questa non è una consolazione per nessuno. La verità probabile è che tutte queste misure (o una loro versione più edulcorata), anche se in gran parte inattuali o inattuabili, provocheranno una lesione virtuale e reale dei diritti umani per centinaia di migliaia di persone, che saranno alla mercé della polizia ogni volta che l'opinione pubblica si sentirà in preda al panico. La vita già precaria degli stranieri sarà sotto un'incessante minaccia di carcerazione e di espulsione. E mentre Gheddafi userà i migranti per estorcere più denaro, o magari la famosa autostrada costiera, al governo italiano, nessuno osa immaginare che ne sarà di quelli che arrivano a Lampedusa o Agrigento. Su questa stretta che si annuncia, chissà che farà il governo ombra o Di Pietro. Visto come il Pd ha impostato la campagna elettorale, quella che temiamo è proprio la collaborazione.

alfonso ha detto...

Hanno arrestato “Nonno Cocaina”. Adesso è a San Vittore. Un commissario della Polizia di Stato insieme ad alcuni agenti ha fatto irruzione nel suo appartamento di Milano. Giuseppe, 73 anni, aiutato da sua moglie Angelina, 70 anni, vendeva caramelle di cocaina che incartava con le sue mani e nascondeva nella macchina da cucire. Un distributore al dettaglio. Nonno Cocaina e la moglie vivevano con 580 euro in due. Vendevano la coca per sopravvivere. L’arresto è stato convalidato, l’età per i poveri cristi non è un’attenuante. Per Previti invece sì. La Polizia ha trovato 200 grammi di coca e qualche migliaio di euro in contanti. Giuseppe ha ottenuto, prima di essere condotto in carcere, che i 580 euro della pensione non fossero sequestrati e li ha dati ad Angelina. Dura lex, sed lex.
Caramelle non ne voglio più, ma container sì…
Gioia Tauro è il porto del mediterraneo con il maggior numero di container in transito e il più importante d’Europa per l’importazione di cocaina dalla Colombia. Per potenziare il porto sono previsti investimenti per 1,5 miliardi di euro. Secondo un recente rapporto della Commissione antimafia la criminalità organizzata “controlla o influenza una parte rilevante delle attività economiche legate al porto e lo utilizza per traffici illegali”.
Da una parte un via vai di navi zeppe di coca e dall’altra un vecchio che spaccia caramelle di coca. Voi da chi comincereste?

alfonso ha detto...

Politica IL MINISTRO DELL'INTERNO MARONI PRONTO A VARARE IL NUOVO PACCHETTO
Sicurezza, l'avvertimento di Bucarest
«Non consentiremo misure xenofobe»
Il ministro della Difesa Melescanu: «Non permetteremo che i romeni onesti nella Penisola siano lesi»


Il premier romeno Tariceanu (Ap)
BUCAREST - Entro mercoledì o giovedì al massimo il governo metterà a punto il nuovo pacchetto sicurezza da portare in Consiglio dei ministri. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, impegnato in queste ore a definire tutti gli aspetti giuridici legati alla sicurezza. Intanto però da Bucarest arriva l'alt sui diversi provvedimenti che riguardano gli immigrati clandestini, romeni e nomadi, che dovrebbe essere contenuti nel pacchetto. «Attraverso la cooperazione con le autorità italiane, non consentiremo che i romeni onesti in Italia siano lesi e che nascano sentimenti antiromeni e xenofobi nella Penisola» ha detto il ministro della Difesa romeno Teodor Melescanu.

«PROTEGGERE LE NOSTRE RELAZIONI» - «Siamo convinti che esista un reale interesse affinchè le relazioni tra Romania e Italia, che sono ottime, siano protette dalle conseguenze negative di certe misure che potrebbero danneggiarle», ha precisato Melescanu. Il ministro ha ricordato le circa 25.000 imprese a capitale italiano di Romania e «il contributo dei romeni che lavorano in Italia al Pil della Penisola».

TARICEANU CONVOCA RIUNIONE - D'altra parte, secondo Melescanu, la reazione delle autorità italiane nei confronti della criminalità dei nomadi che provengono dalla Romania, è «debole». «Chi commette un reato, deve rispondere di quel reato», ha detto il ministro romeno, precisando che i criminali vanno puniti in base alla legislazione europea nel rispetto della Convenzione europea sui diritti dell'uomo, del Trattato di Lisbona e della Direttiva 38 dell'Ue sulla libera circolazione dei cittadini comunitari. Il ministro ha altresì definito «debole» l'impegno delle autorità italiane ad attingere ai fondi Ue destinati all'integrazione sociale dei rom. «Il governo romeno e il Partito nazionale liberale seguono attentamente le evoluzioni in Italia, con l'insediamento del nuovo governo», ha concluso. Il premier Calin Popescu Tariceanu ha convocato per lunedì una riunione di lavoro sulla situazione dei romeni in Italia incentrata a seguito sul dibattito in corso a Roma che verte sul pacchetto sicurezza di Maroni.


12 maggio 2008
Corriere della Sera

alfonso ha detto...

Buongiorno ,

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Gentili telespettatori,
Vi comunichiamo che Report andrà in onda Domenica 18 Maggio alle 21.30 su RAI TRE.
La puntata si intitola 'FALSO D'AUTORE' di Sabrina Giannini.

Segue Sinossi:
Quello che l'inchiesta 'Schiavi del lusso' aveva mostrato lo scorso dicembre era soltanto la punta dell'iceberg. Per usare un termine in uso nel fashion system era una precollezione, un anticipo della collezione in arrivo sulle passerelle.
I cinesi di Prato che assemblano borse griffate a pochi euro, in nero e spesso arruolando manodopera clandestina, non è l'unica anomalia del sistema, ma soltanto la più evidente.
Come mostrerà l'inchiesta di Sabrina Giannini, le imprese cinesi che operano per conto delle grandi marche italiane, francesi e inglesi, si sono perfettamente integrate in tutti i distretti produttivi. Ovvero dove servono. Annientando sotto i colpi della concorrenza sleale gli imprenditori italiani.
Nel distretto delle scarpe di lusso che si trova nella Riviera del Brenta il ricorso ai cinesi ha costretto al fallimento centinaia di tomaifici, nella totale indifferenza di chi trae beneficio dai prezzi stracciati.
Rinomate nel mondo, le scarpe 'Made in Italy' sono spesso cucite dai cinesi in Italia oppure dai cinesi in Cina. Purché non si sappia.
Approfittano dell'ambiguità di una normativa europea che i grandi gruppi hanno tutto l'interesse affinché resti tale.
A volte fanno perfino ricorso a pratiche che violano i codici doganali e del consumo. In Cina (a cui l'inchiesta dedica un capitolo) la manodopera per montare una scarpa costa dieci volte meno rispetto a quella italiana.
L'inchiesta intende stimolare una riflessione sull'urgenza di una normativa chiara che tuteli il vero Made in Italy, prima che sia troppo tardi.

Com'è andata a finire?
'OPERAZIONE PONTE' - aggiornamento del 24 settembre 2002
di Stefania Rimini
A che punto è la vicenda della costruzione del ponte sullo Stretto?
L'aggiornamento si propone di verificare quali impegni sono stati presi con le aziende vincitrici della gara e quali spese sono state sostenute per mantenere aperta la società di progettazione.

La Goodnews di questa settimana si intitola 'SENZA INTERESSI' di Giorgio Simonetti.
Jak è una banca, con sede in Svezia, che si prefigge di lavorare senza interesse speculativo, poiché evidenzia in questo meccanismo la causa della crescente disparità tra ricchi e poveri. La forbice tra ricchi poveri si sta ampliando perché cresce esponenzialmente l'interesse composto applicato al risparmio e al credito, quindi una maggioranza pagherà il servizio del prestito a caro prezzo.

Vi informiamo inoltre che sono previste le repliche di questa puntata su Raisat Extra canale 120 piattaforma Sky nei seguenti giorni:

Lunedì 19/05 alle 10.00 e alle 21.00
Mercoledì 21/05 alle 23.15
Venerdì 23/05 alle 03.30

www.report.rai.it

alfonso ha detto...

Questo è quello che pensano di noi all'estero, l'articolo sulle reazioni del Governo spagnolo è tratto da "El Mundo" di oggi.


LA LUCHA CONTRA LA INMIGRACIÓN IRREGULAR
El Gobierno acusa a Berlusconi de aplicar una política 'xenófoba' con los inmigrantes
Considera que las medidas de Italia no respetan los derechos de los extranjeros
En los últimos días, 400 inmigrantes han sido detenidos en Italia y 53 expulsados

A. DEL BARRIO | E. MUCIENTES
MADRID.- "El Gobierno rechaza la violencia, el racismo y la xenofobia y, por tanto, no puede compartir lo que está sucediendo en Italia".

Con estas duras palabras la vicepresidenta del Gobierno, María Teresa Fernández de la Vega, ha rechazado la política de inmigración que en las últimas semanas ha abanderado el nuevo Gobierno de Berlusconi y que, en tan sólo siete días, ha supuesto la detención de cerca de 400 inmigrantes irregulares en el país transalpino.

Las críticas de la vicepresidenta del Gobierno han tenido una gran repercusión en Italia. Periódicos nacionales como 'Corriere della Sera' o 'La Repubblica' abren sus ediciones digitales con ellas.

En la rueda de prensa posterior al Consejo de Ministros, la vicepresidenta ha recordado que el Gobierno trabaja para frenar la inmigración ilegal, pero siempre respetando los derechos de los ‘sin papeles’. "España trabaja por una política de inmigración legal y ordenada que permita reconocer derechos y obligaciones", ha insistido De la Vega.

A pesar de haber endurecido considerablemente su discurso en inmigración, el Ejecutivo de José Luis Rodríguez Zapatero no avala la política de cerco a los 'sin papeles' que está aplicando Berlusconi.

Duro decreto del Ejecutivo italiano
La Policía italiana llevó a cabo ayer redadas contra la inmigración irregular, que se saldaron con la detención de 400 'sin papeles', de los que 53 fueron expulsados del país sin contemplaciones.

En su tercera etapa al frente del Gobierno italiano, Berlusconi quiere aprobar un duro decreto contra la inmigración irregular, que supone incluso el cierre de fronteras. El nuevo Ejecutivo estudia la suspensión de la aplicación del Tratado de Schengen antes de proceder a la expulsión de miles de gitanos rumanos y búlgaros, ciudadanos todos ellos que ya han ingresado en la Unión Europea.

El clima de racismo es tal que en los últimos días cinco campamentos de gitanos al sur de Italia han sido incendiados por los ciudadanos. El ministro de Reformas del Ejecutivo, Umberto Bossi, ha justificado los ataques contra los gitanos porque "la gente hace lo que no logra hacer la clase dirigente".

El ministro del Interior italiano ha condenado la quema de campamentos de rumanos por parte de grupos violentos porque la rabia no se puede imponer a la convivencia

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Una opinión que no es compartida por todos los miembros del gabinete de Berlusconi. De hecho, el titular de Interior, Roberto Maroni, ha calificado como "injustificable" la violencia vivida en Nápoles y pide que la rabia no prevalezca sobre las reglas de convivencia, según informa la agencia Efe.

La actuación de Berlusconi se produce en un momento en que todos los países de la UE están endureciendo su política de Extranjería y España no es ajena a esa corriente. El ministro del Interior, Alfredo Pérez Rubalcaba, se ha mostrado tajante al afirmar que no se puede ser "laxos con la inmigración ilegal porque si no no hay quien la pare". Rubalcaba hacía esta afirmación tras el rechazo de los Veintisiete a la primera votación sobre una polémica directiva europea que recorta los derechos de los inmigrantes en situación irregular.

El nuevo ministro de Trabajo, Celestino Corbacho, también mantiene un discurso muy diferente al de su antecesor, Jesús Caldera, que fue el artífice de la regularización masiva. Corbacho se ha mostrado partidario de que todos los inmigrantes vengan con un contrato de trabajo y de que hagan esfuerzos por integrarse porque no se puede funcionar "con la norma del último que se empadrona".

El 'número dos' de la Liga Norte italiana y ministro del Interior, Roberto Maroni, ha alabado el modelo español. «Yo cito con frecuencia a España como país que sabe integrar a los inmigrantes, pero también sabe ser firme con los ilegales. A nosotros nos tacharían de esclavistas si impidiéramos el paso de clandestinos como se hace en Ceuta y Melilla», ha manifestado.

La nueva directiva europea, que todavía no ha sido aprobada, permite ampliar el tiempo de estancia de los inmigrantes en los centros de internamiento hasta un máximo de seis meses, algo con lo que Rubalcaba se ha mostrado de acuerdo.

En la actualidad, en España hay un máximo de 40 días para internar a los 'sin papeles' mientras se tramitan sus órdenes de expulsión. Un tiempo insignificante para el ministro teniendo en cuenta los obstáculos que hay a la hora de expulsar a los inmigrantes irregulares.

Stranistranieri ha detto...

Il vento razzista che sta attraversando l'Italia, sarà un vento passeggero che non porterà giustizia per nessuno. Le possibili soluzioni andrebbero contro gli interessi di molti che sull'immigrazione costruiscono i loro imperi. A forza di espulsioni e decreti il nuovo governo si sta aggiustando sulle poltrone.

Anonimo ha detto...

Nuove critiche da Corbacho. Ma in serata Madrid smorza i toni
La Spagna di nuovo contro l'Italia:
«Berlusconi vuole criminalizzare i diversi»
«Mentre io mi assumo la responsabilità di "gestire il fenomeno" dell’immigrazione»


Celestino Corbacho (Efe)
MADRID - Nuove critiche dalla Spagna alla politica sull’immigrazione adottata dal governo italiano guidato da Silvio Berlusconi, ma poi in serata Madrid cerca di smorzare la polemica. Un ministro dell’esecutivo socialista spagnolo, Celestino Corbacho, ha accusato Roma di voler «criminalizzar»" questo fenomeno anziché «gestirlo», secondo quanto riferisce El Mundo online citando l'agenzia di stampa Europa press. Corbacho è il ministro del Lavoro e dell’Immigrazione spagnolo. Il governo di Berlusconi vuole «criminalizzare quanti sono diversi mentre io mi assumo la responsabilità di gestire il fenomeno» dell’immigrazione, ha dichiarato Corbacho.

TONI SOFT - «Non c'è nessuno scontro con il governo italiano» sulla questione dell'immigrazione, «non c'è nessun problema». Lo ha detto in serata Diego Lopez Garrido, segretario di Stato agli Affari europei. «Questa è la posizione del governo spagnolo», ha sottolineato Lopez Garrido, precisando di averlo ribadito nel pomeriggio in una conversazione telefonica con l'ambasciatore italiano a Madrid Pasquale Terracciano, dopo le dichiarazioni di Corbacho. Ma la polemica è destinata a non chiudersi dopo l'intervista di un altro ministro spagnolo, Bibiana Aido, che ha detto che «pagherebbe di persona uno psichiatra per Berlusconi, ma servirebbero molte sedute».

GASPARRI - Il premier spagnolo deve far «tacere» i suoi ministri. Lo dice il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri, in riferimento alle ultime dichiarazioni dei ministri spagnoli Bibiana Aido e Maria Teresa Fernandez. «Bisognerà che qualcuno spieghi ai ministri spagnoli che la politica non è uno scherzo. Questo stillicidio di provocazioni deve cessare con urgenza. Ribadisco che è compito di Zapatero mettere a tacere ministri e ministre che stanno tenendo un comportamento difficilmente tollerabile. Non si tratta di battute scherzose, ma di offese gratuite. Ora basta».

IL PRECEDENTE - Il vice presidente e portavoce del governo di José Luis Rodriguez Zapatero, Maria Teresa Fernandez del Vega, aveva scatenato una mini-crisi tra Spagna e Italia due giorni fa, sottolineando che la politica d’immigrazione in Italia poteva incitare al «razzismo e alla xenofobia». Zapatero aveva risolto questo «malinteso» spiegando che De la Vega faceva in realtà riferimento agli atti di violenza avvenuti mercoledì a Napoli dove due campi rom erano stati incendiati e non aveva criticato direttamente il governo italiano. Il ministro del Lavoro e dell’Immigrazione è tuttavia tornato alla carica domenica sottolineando, come il vice presidente due giorni fa, che è necessario «rispettare i diritti umani» quando si lotta contro l’immigrazione clandestina. «Un immigrato illegale ha un solo destino, il ritorno nel suo Paese, ma per ottenere questo bisogna soddisfare tutte le condizioni di rispetto dei diritti umani», ha dichiarato durante una riunione pubblica a Estremadura (sudovest della Spagna), secondo l’agenzia Europa Press. Il governo di centrodestra di Berlusconi ha annunciato la realizzazione di nuove misure repressive per la lotta contro l’immigrazione clandestina e ha realizzato giovedì scorso una vasta operazione contro la criminalità legata a questo fenomeno, con l’arresto di 383 persone, 268 delle quali straniere.


18 maggio 2008