mercoledì 30 aprile 2008

Nomadi e stanziali


Sono proprio curiosa di vedere, come il nuovo sindaco di Roma, riuscirà a rendere la città pulita e sicura. Farà un'azione concertata con disposizioni governative su tutto il territorio nazionale, o caccerà gli indesiderati mandandoli in altri comuni, dove la sinistra pietosa aprirà campi e centri di accoglienza? Ricordo, qualche anno fa a Firenze (ma forse succede anche adesso), la polizia fece salire in macchina tre cinesi senza pemesso di soggiorno e li scaricò all'ingresso dell'autostrada Firenze Nord. I cinesi in questione che frequentavano il corso di italiano, arrivarono in classe dopo qualche giorno ridendo come matti e mi raccontarono l'allegra avventura. Mi fecero vedere i polpastrelli per dirmi che gli avevano preso le impronte digitali e ridevano. Io ingenua, pensavo che tutto questo fosse molto pericoloso per loro, schedati in questo modo li immaginavo di li a poco in prigione o chissà che cosa. Invece sono passati diversi anni, loro sono ancora clandestini, si arrangiano come possono facendo lavoretti e barando a majong (forse è scritto male, non ho voglia di controllare) in bische casalinghe di fortuna, vengono ancora ogni tanto a scuola, spesso mi portano ravioli fritti o al vapore, quando sentono parlare della polizia ridono e io sono contenta di avere a che fare con dei buontemponi.

6 commenti:

silviodulivo ha detto...

Ma non tutti i clandestini la prendono così sportivamente, giusto? Alcuni poliziotti sono così sfortunati che ogni volta che incontrano un clandestino questo cade giù per le scale.

Anonimo ha detto...

non ho idea di quale idea portentosa partorirà la Destra per alleviare la questione clandestini che è ingrata x loro prima che per noi.
Io ho la vaga.. ma vaga eh.. sensazione che seduti su quelle poltrone i nuovi governanti non facciano assolutamente nulla e l'Italia rimanga la penisola del Buonismo Disumano. Si chiama campagna elettorale ed è una malattia che passa il giorno dopo le elezioni.

Jessica

Stranistranieri ha detto...

I miei amici cinesi ridono, perchè sanno che i sistemi per "mandarli" via, serviranno solo a farli restare male e clandestini, a farne arrivare altri e farli restare clandestini. Abituti nel loro paese alle maniere forti, ridono dell'arrabbattarsi di vigili e poliziotti nel mandare via tutti i giorni e per pochi minuti, i venditori ambulanti che tornano puntualmente con le loro mercanzie. Capiscono che non ci sono regole serie che valgono per tutti, sanno che possono vivacchiare fra gli enormi buchi di una rete rotta e tirano avanti senza fare del male a nessuno. Eppure se avessero l'opportunità di dimostrarlo, sono persone con capacità e competenze, sanno fare dal pane cinese, al tatuaggio pschedelico, dalle unghie ricamate, alla scrittura con pennello, da dipingere una stanza a mettere a tavola venti persone.

alfonso ha detto...

La città sarà sicuramente più pulita e sicura, almeno questo ci diranno i telegiornali e Bruno Vespa,ma quel che veramente accadrà a Roma nei prossimi anni lo ha illustrato la puntata di “Report” di ieri sera. Ero appena tornato da una vacanza al Circeo (stupenda località ad ottanta chilometri da Roma e a venti da Latina, che è il capoluogo), è una zona che conosco abbastanza bene nelle sue particolarità: nessuno si sorprenda se, capitando da quelle parti, dovesse imbattersi nell’insegna del ristorante “Il Duce”, ce n’è anche uno che si chiama “Faccetta Nera”; a Sabaudia c’è una strada intitolata a Vittorio Emanuele III (il re fellone che consegnò l’Italia a Mussolini, che firmò le leggi razziali e che scappò dopo l’8 settembre), ci sono anche altre strade intitolate a vari gerarchi fascisti. A Latina i giardini pubblici sono intitolati a Mussolini, proprio così! Ufficialmente, notare la sottigliezza, sono intitolati ad Arnaldo Mussolini, fratello del duce… il troppo è (o sarebbe) troppo… ma nelle pubblicazioni ricorrenti è indicato semplicemente come “Parco Mussolini”, lasciando ben intendere a chi si volesse veramente intitolarlo. Da quelle parti si leggono solo i giornali di Ciarrapico e Caltagirone (attuale suocero di Casini). Anche ieri sera, come le altre volte, sono tornato a casa con un forte mal di testa a causa delle continue e infuocate discussioni che vi devo sostenere. Dipendesse da me, lascerei perdere… ma sono loro che mi provocano: sono un “rosso”, un tipo strano. Stavolta il tema era, naturalmente, “l’emergenza sicurezza”. Io sostengo che ci sono ben altre emergenze in questo Paese, per nascondere le quali il sistema consortile politico-economico-mediatico inventa una finta emergenza dopo l’altra… potete allora immaginare il furore delle discussioni!
Accendo il televisore e scopro, grazie all’unico programma di serio giornalismo d’inchiesta, che
lo scorso febbraio, il consiglio comunale di Roma ha approvato il nuovo piano regolatore. Le previsioni parlano di nuovi edifici per 70 milioni di metri cubi di cemento su un territorio di 11-15 mila ettari. Una nuova città, più grande di Napoli, che verrà costruita nelle campagne di Roma. Tutto questo nonostante la crescita demografica nella capitale sia vicino allo zero, esclusi i circa 200 mila nuovi residenti tra gli extracomunitari. Nel piano regolatore e' stata prevista, dall'amministrazione comunale, la realizzazione di tante piccole città, denominate Centralità, tutto intorno all'attuale zona urbanizzata. Queste micro città verranno costruite su aree private che sono in possesso dei grandi costruttori: Toti, Scarpellini, Ligresti (il prode cavaliere, disposto a sedersi alla tavola rotonda, specie se apparecchiata, di Artù-Berlusconi per salvare Alitalia) Caltagirone (il suocero di Casini, a capo di un impero editoriale), Santarelli, che chiedono già oggi di aumentare le cospicue previsioni cubatorie previste dal piano regolatore appena approvato. Lo strumento attraverso cui queste richieste possono realizzarsi è il cosiddetto ''Accordo di Programma''. Basta che un costruttore o un proprietario di un'area chieda all'Amministrazione di andare in deroga al piano regolatore, che questa procedura sostituisce alla decisione pubblica un tavolo di trattativa tra le parti. E' grazie a questa tecnica che molte regole urbanistiche possono saltare. Tutto questo è stato partorito a cavallo delle amministrazioni Rutelli-Veltroni. La trasmissione di ieri sera è visionabile sul sito www.report.rai.it.
Domande: perché di tutto questo non si è discusso in campagna elettorale?Perché Rutelli e Alemanno hanno parlato d’altro? Ah… la sicurezza! Si, certo!

alfonso ha detto...

Sono appena terminati i TG serali, quelli principali, e se ne avete seguito qualcuno non vi sarà sfuggito un importante particolare: c’erano due notizie di cronaca, una riguardava la morte del povero ragazzo massacrato a Verona da una banda di balordi cosiddetti naziskin, l’altra riguardava l’aggressione subìta a Torino da tre vigili urbani, al momento di fare una multa per divieto di sosta, da parte di un centinaio di strafottuti giovinastri che animavano la “movida” torinese, ebbene la parola “sicurezza” non è mai stata pronunciata. Nessun servizio di approfondimento (è un eufemismo)sull’emergenza “sicurezza. Nessun microfono posto sotto il mento degli “autorevoli rappresentanti politici”.C’è stato anche, sul TG1,qualche secondo del “Porta a Porta” di questa sera, in cui il neoeletto Presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlava (a vanvera?) della “necessità” di intervenire sui processi educativi… peccato che appena un paio di settimane fa si esprimeva in ben altro modo! Il tutto in pochi secondi, poi la domanda che angoscia noi tutti: il cous cous, soppianterà gli spaghetti sulla tavola degli italiani? Ah…saperlo!

alfonso ha detto...

Penso che sia un “cretino” colui che, disponendo della possibilità di capire cosa è nel suo interesse, sceglie qualcosa che invece va contro il suo interesse; e dobbiamo parlare di un “disonesto” se ci troviamo dinnanzi a colui che disponendo della possibilità di capire cosa è onesto e legale scegliere, se ne frega, e sceglie invece ciò che è illegale e disonesto, solo perché lo ritiene nel suo “particulare” interesse.
Non si può invece considerare né “cretino” né “disonesto” colui a cui viene occultata la possibilità di capire sia ciò che è realmente nel suo interesse, sia cosa è legale sia cosa è onesto.
Il popolo italiano, nella sua stragrande maggioranza non è composto né di “cretini” né di “disonesti”, ma, ormai un quarto di secolo di martellamento televisivo becero e diseducativo, che ha fatto da valletto ad una scuola sempre più allo sbando, unitamente ad una secolare istigazione al non leggere, hanno determinato ad oggi l’esistenza di un “popolo sovrano” sostanzialmente privo delle possibilità reali di capire.