Uno studente della Mongolia ha raccontato il suo primo viaggio all'estero: a quindici anni, con sua nonna in treno verso la Cina. Due giorni di viaggio per andare a visitare un tempio buddista, le conversazioni con monaci cinesi che parlavano mongolo, la nonna che incomincia ad avviare il nipote alle pratiche della meditazione. (e la mia curiosità sarebbe stata grande, avrei voluto conoscere tutti i particolari del viaggio, ma un po' per la lingua, un po' per la timidezza, un po' perchè queste persone non chiacchierano tanto, sono rimasta con la mia curiosità). E io ho ripensato ad un pellegrinaggio fatto con mia nonna a Montenero vicino a Livorno, in autobus e poi con la funicolare, dove in cima a un picco c'è un santuario della madonna e un museo degli ex voto. Ciocche di capelli e magliette della salute con su scritto il nome del naufrago o del malato, quadretti dipinti a olio con barche sballottate fra le onde, ori e argenti racchiusi in cofanetti dorati, e insomma un mondo di oggetti appartenuti a qualcuno salvato, graziato, risorto. Ah! poterci credere! Mia nonna quel giorno apparecchiò con una tovaglietta a quadri su uno dei tavolini a disposizione dei visitatori e tirò fuori coniglio fritto e patate. Intanto mi sto facendo spiegare le Quattro Verità del buddismo: la sofferenza, le cause della sofferenza, la soluzione alla sofferenza e la quarta non me la ricordo. E la nonna buddista cosa avrà messo nel cestino dei viveri?
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1 commento:
Che bello poter viaggiare con la nonna! Io con la mia non sono mai riuscita a farlo.
Tenerissime le due storie
Faby
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