venerdì 7 dicembre 2007

Che cosa succede in classe


Il livello elementare è un porto di mare (e non è una rima), la maggior parte egli studenti lavora nei ristoranti e allora, chi finisce alle tre, arriva alle tre e mezzo, chi comincia alle sei, alle sei meno un quarto va via, chi è troppo stanco a volte non viene. Ci sono i soliti quattro o cinque sempre precisi e presenti ma sono in attesa di trovare un lavoro. In due mesi di scuola, comunque siamo arrivati a comunicare usando le funzioni più comuni: fare una domanda per chiedere un favore, per avere un'informazione, per offrire qualcosa, invitare qualcuno a fare qualcosa, accettare, rifiutare. L'ascolto e la produzione orale sono le due abilità da cui si parte. Abbiamo curato la pronuncia, imparato a scrivere i suoni più difficili, ascoltare un testo semplice e rispondere a domande di comprensione, a fare piccole produzioni scritte su temi di vita quotidiana (la casa, la cucina, la famiglia). Insomma nel vai e vieni sono stati raggiunti più o meno da tutti gli obiettivi che mi ero prefissata nei primi due mesi di scuola. L'uso degli articoli, del maschile, femminile, singolare e plurale, dei verbi regolari al presente, dei possessivi, degli interrogativi, tutto questo non è più qualcosa di indecifrabile. MA... sono arrivati cinque studenti nuovi davvero nuovi. Arrivati in Italia da una settimana, mai studiato l'italiano, ma studenti nei loro paesi Tailandia, Filippine) e con una buona conoscenza dell'nglese (quindi già hanno faticato per imparare una lingua straniera e questo facilita le cose). Insomma devo ora barcamenarmi in mezzo ai nuovi equilibri. Ho già proposto ai più "bravi" di passare al livello intermedio. E per gli altri ripetiamo con materiali diversi.

(il post è un po' lungo, ma spero che a qualcuno sia venuta la curiosità per la parte strettamente didattica)

5 commenti:

. ha detto...

Bonjour!
Insegno(matematica) in un CFP in cui il numero di stranieri da alfabetizzare(fra i 14 e i 19 anni) sta crescendo a dismisura, per questo ci stiamo ponendo il problema di come riorganizzare la didattica in modo che sia efficace e non si trascuri nessuno, senza però dover arrivare alla lezione uno ad uno o quasi(detto chiaro, costa...)
curioso sull'organizzazione didattica: dunque le classi sono organizzate semplicemente per livello di apprendimento o seguendo qualche criterio più complesso?
Quanti(e quali) livelli avete?
Mediamente quanti alunni per ogni classe di livello?
Altro?
Ciao!

Stranistranieri ha detto...

Gli studenti non sono inseriti in classi di studenti italiani, ma studiano solo l'italiano. I corsi sono statali e siamo pochissimi titolari di cattedra. Io ho un corso e lo divido in tre livelli di tre ore per tre giorni la settimana il liv. elementare, 3 ore per due giorni il medio e tutti i giorni riservo un'ora ad un eventuale livello avanzato o/e preparazione all'esame CILS. Non c'è un nemero di studenti prestablito ma se arriviamo a 15, siamo già troppi e non si riesce a lavorare. E i livelli non sono così delineati, spesso c'è bisogno di fare percorsi individuali.Per spiegare la matematica in italiano bisogna lavorare su parole chiave e strutture ricorrenti, far riconoscere la loro funzione in determinati contesti senza la necessità di una comprensione alla lettera.(ma sicuramente avrete già le vostre strategie)
Ciao e buon lavoro

. ha detto...

Ciao! grazie per la spiegazione. Buon lavoro!

silviodulivo ha detto...

Mi piace che tu racconti la vita scolastica in modo semplice e dici le cose così come stanno (senza parlare di "risultati straordinari" o "studenti eccezionali", come spesso sento dire).
Silvio

Stranistranieri ha detto...

lo sai che viaggio sempre con i toni molto bassi.