Camminando per le viuzze sterrate di S. Maria, a Capoverde nell'isola di Sal, si incontrano soprattutto senegalesi che vendono portafogli, collanine, braccialetti e tanti oggetti di legno. Parlano tutti italiano e ti chiedono da dove vieni. Chi ha il fratello a Lecce, chi ha la sorella a Verona, lo zio a Palermo e cosi via. Raccontano dell'italia come se ci fossero stati e molti di loro seduti sui marciapiedi, dipingono tele con disegni un po' stilizzati di casette, donnine, frutta, mari e cieli. Hanno dei secchielli di colore, qualche bastoncino, uno o due pennelli. Una volta seccato il colore fissano la tela ad un supporto la legno, quando la compri, la schiodano e la srotolano. E' un artigianato un po' semplice ma insomma riescono a venderne tantissime. Io sono rimasta un po' incastrata da uno che mi ha fermato per strada dicendo di conoscermi perchè qualche sera prima era stato al villaggio a suonare. Lì per lì mi è sembrato anche di riconoscerlo, così l'ho seguito al suo negozietto dove avrebbe dovuto essere sua mamma. Sua mamma non c'era, ma mi ha regalato una collanina e poi ha cominciato a farmi vedere pettinini, tartarughe, borsettine di paglia e poi le sue produzioni artistiche su tela. Non sono molto brava a sottrarmi agli acquisti dopo che sono rimasta tanto tempo a guardare e toccare, così ho comprato una tela dipinta con tre donnine dentro tre gonnelline e tre cestini in testa. Ha chiesto venti euro, gli ho detto che ne avevo 0tt0, ha insistito su dieci, ho ripetuto che ne avevo dieci ma due mi servivano per il taxi, così lui mi ha detto: - dammi dieci e io ti presto due-. Così sono uscita con la tela arrotolata e duecento escudos corrispondenti circa a due euro. Abbiamo camminato un po', avrei voluto vedere altri negozi ma mi sono ritrovata seduta sul primo taxi che è arrivato.
- Tanto non avevi più soldi - mi ha detto salutandomi - fai con comodo, rendimi i soldi quando ritorni.
Così, un po' confusa, sono tornata al villaggio pensando che sarei dovuta tornare prima di partire.
Sono tornata due giorni dopo e mi sono avvicinata al negozietto tenendo due euro in mano. Quando lui mi ha visto ha cominciato a ridere dicendo che ero proprio di parola (ha usato questa espressione) e si è mobilitato di nuovo per farmi vedere ancora una volta tutte le nuove produzioni. Sono riuscita a sottrarmi alle sue manifestazioni di calore e sono uscita. Sarei stata curiosa però di sapere che cosa avrebbe escogitato per farmi tornare.
- Meglio non dare confidenza - stava dicendo un milanese seduto al tavolo di una bettola con due ragazze italiane di non so dove - avete sentito delle due ragazze italiane uccise l'anno scorso a colpi di pietra e seppellite in una buca? E' successo proprio qui, appena fuori da Santa Maria.
Il cielo si stava oscurando, il vento agitava le onde, le campane della chiesa hanno suonato le sei. Mi sono allontanata verso la spiaggia e ho camminato veloce senza rispondere ai tanti saluti dei venditori e degli sfaccendati.
- Meglio non uscire senza che ci siano escursioni programmate - mi ha detto la guida capoverdiana del villaggio quando sono tornata.
Mah! Io ho sempre viaggiato e viaggiato molto e pur facendo tanta attenzione non ho mai avuto paura di conoscere persone. Sarò incosciente?
2 commenti:
Attraverso i tuoi post ci siamo ritrovati a vivere insieme a te le vacanze a Capoverde. Abbiamo condiviso l'imbarazzo per la vita nel villaggio (in cui non siamo mai stati)così esagerata e ricca, ma anche il rapporto con la gente "fuori", quella vera, costretta però a stare al gioco di noi ricchi occidentali.Abbiamo teneramente apprezzato, ma anche orgogliosamete,il tuo bisogno di "saldare il debito"di 2 euro. Grazie anche per la tua immensa fiducia nell'altro che ti porta però ad essere davvero un po' incosciente.E' andata bene, quindi siamo felici con te, ma non esagerare! Grazie ancora e buon 2009!
Olà Los tres novios!Ma sapete che siamo stati telepatici? A Capoverde vi ho pensato. Forse non è stata proprio telepatia e con tanti visitatori del vostro sito ci sarete sicuramente abituati. Incontravo spesso al villaggio tre signori, due tedeschi e uno creolo che mi sembrava andassero molto d'accordo e fossero molto affiatati. E ho pensato che stessero anche insieme.
E' così che poi ho pensato anche a voi. (Erano un po' più vecchi)
Un abbraccio e buon anno!
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