lunedì 30 giugno 2008

Stranistranieri estate (vanità)


Non incontro più gli studenti a scuola, qualcuno mi manda un messaggio, qualcuno telefona, altri non li vedrò più. Alla festa di fine anno (a casa mia) alcuni erano veramente ubriachi, una delle mie due poltrone gialle, anni 5o, è stata macchiata irrimediabilmente con il vino. Mi ripropongo ogni anno di tenere fuori la mia casa e alla fine sono tutti qui. Abbiamo provato (noi savi) a smacchiarla con il sale, ma non c'è stato niente da fare. Abbiamo ballato e cantato a squarciagola "Non ti scordar mai di me" di Giusy Ferreri (?) e abbiamo mangiato delle meringhe provenienti dall'Ucraina. Qualcuno piangeva. Quello che ha macchiato la poltrona ha continuato come un nastro registrato a chiedere scusa mentre si versava Chianti Gallo nero. E io adesso ho traslocato nella casa in campagna vicino al fiume dove continuo però ad incontrare stranieri. Romeni e polacchi, molti adolescenti, un bambino macedone di 11 anni bello rotondo che ogni giorno, verso le due, fa due chilometri a piedi e viene alla cascata a fare il bagno. Siccome lo incalzo con le domande, mi racconta, un po' stupito (dell'interessamento), di quando andrà in Macedonia, a trovare i parenti e porterà le mucche al pascolo. Mi ha detto anche che non gli piace scrivere, che la maestra lo butta sempre fuori e che un giorno ha infilato un compagno nel cestino della carta. -Ma ci voleva entrare lui - ha precisato, però poi la maestra si è arrabbiata solo con lui. Farà la prima media a settembre e dice che farà tanto casino. Parla l'italiano senza nessun accento, anzi si, con l'accento del Casentino.

venerdì 13 giugno 2008

Per chi si accalora all'argomento

Perchè le donne salvino la faccia e il loro futuro c'è anche la clinica specializzata in ricucitura di imene. Sempre in Francia e forse anche in altri paesi. Dopo anni e anni di battaglie e conquiste bisogna ancora sentire queste stronzate. Non c'è salvezza. Gli uomini più sono religiosi più raccontano e vogliono bugie, le donne si organizzano per raccontarle nel miglior modo possibile. Non era questo che avevamo immaginato: chirurghi plastici gonfi di quattrini e donne che vivono ancora nel mito della purezza per costruire un futuro con uomini che possono essere sporchi quanto vogliono. Dio come mi fa schifo tutto questo!

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Andavo in motorino con la gonna sopra le ginocchia e una camicetta scollata che lasciava intravedere una spallina del reggiseno. Mi sono fermata in un distributore e l'omino di turno, niente male, mi ha detto che ero davvero sportiva che raramente vedeva una donna sportiva così. L'ho guardato aspettando che mi uscissero le parole giuste per rispondergli, non capivo se mi stesse facendo un complimento o se volesse dire qualcos'altro. Non mi è uscito niente, ho fatto benzina e sono ripartita.
E mentre guidavo il mio scooter 125, per i viottoli di campgna che costeggiano la pista dell'aereoporto e guardavo le case diroccate abbracciate dai rovi e dai rami di fico, ho pensato che sarebbe bello attraversare la vita con i piedi appoggiati su un mezzo di trasporto e il vento nei capelli. Senza scendere mai. Semplicemente fendere l'aria, riempirsi le narici del profumo di erba tagliata, scambiare qualche battuta con il benzinaio di turno e basta. Essere proprietari di un corpo vuoto e di una mente che si nutre solo di profumi.
Invidiata dai più perchè già in vacanza, questi erano i miei pensieri alle 5 di un pomeriggio senza scuola.

venerdì 6 giugno 2008

Finita la scuola!


Tutti dispiaciuti hanno portato cibi e bevande, piatti di plastica (eh si!) bicchieri anche e grande tavolo apparecchiato con tantii banchini uniti. Involtini primavera e salse di frutta, ravioli fritti e pollo a palline, ciliege a volontà e una torta di fragole e crema che da quanto era fresca facevamo fatica a metterla nei piatti. E poi le foto, con la stessa posa e le macchine diverse e i ringraziamenti a me perchè mi ha detto il ragazzo delle tartarughe - io piace te - e poi ha detto di aver detto la stessa cosa a una donna olandese al bar. Lei avrebbe risposto - io quarantacinque anni, io vecchia - e lui - si però bella - Insomma appuntamento a ottobre con i volenterosi ripetenti e i nuovi arrivati.

giovedì 5 giugno 2008

Ancora di veli si parla

Rischiando ancora una volta che il dibattito sulla questione sia circoscritto a me e ad Alfonso, non posso comunque esimermi dal raccontare un episodio che ho letto stamattina.
A Macerata una donna afgana con figli minori, è stata presa a pugni e calci dal marito perchè "pretendeva" di non portare il velo in casa. L'ennesima aggressione, come è riuscita a raccontare alla polizia dopo essere stata dimessa dal Pronto Soccorso. E il fatto sarebbe passato sotto silenzio se i vicini non avessero sentito le grida e le ferite non fossero state così profonde. La donna, interrogata dagli agenti ha deciso di confessare. Cosa succederà adesso? Dovrà tornare in famiglia? Oppure il marito sarà allontanato dal tetto coniugale come prevede la legge italiana e la donna sarà esposta alle persecuzioni dei parenti? Qualsiasi cosa succederà per lei e per i suoi figli sarà terribile gestire il possibile cambiamento. Ma che almeno queste esplosioni servano ad intraprendere il cammino -lunghissimo- verso la possibilità che simili reati ad opera di mariti violenti, vengano puniti secondo le leggi civili dei paesi ospitanti e che il silenzio obbligato delle donne nel paese di origine sia riscattato dai diritti acquisiti come immigrati regolari "e integrati nel territorio" (come recita il trafiletto su La Repubblica) e dal diritto di essere "persone" regolari e non.

lunedì 2 giugno 2008

Le vergini

Nella Francia laica, una sentenza del tribunale dà ragione a un musulmano, ingegnere di trenta anni, che ripudia la moglie perchè la prima notte ha scoperto non essere più vergine. La donna viene ricondotta subito a casa dei genitori, la separazione è immediata e si chiede subito l'annullamento sulla base di un articolo del codice civile che include la menzogna come motivo determinante. Grande scandalo nella società civile progressista, le associazioni di donne insorgono, una rivista giuridica analizza la questione: la sessualità invece di essere un fatto libero e privato, rientra, in questo modo, nella sfera pubblica sottoposta ai principi religiosi e al verdetto dei tribunali civili.
Tremo al pensiero dell'umiliazione subita dalla ragazza, al suo ritorno in famiglia e al suo stare lontana da quella dell' "ingegnere". Ma se il tribunale non avesse concesso l'annullamento, lei sarebbe dovuta tornare a casa di quel "prestigioso" marito? E lui l'avrebbe ripresa? E lei sarebbe rimasta? Questa possibilità mi sembra ancora più orrenda.
Una larga fetta di popolazione femminile nella civile Europa è ancora a segnare il passo sul viottolo che congiunge la casa paterna al talamo coniugale e il tutto avviene in silenzio, a parte qualche caso "incidentato" che arriva alle cronache.