Tempo fa sono stata invitata al pranzo di un matrimonio cinese a Prato. Il ristorante è uno dei più grandi ed ha la facciata a forma di pagoda. Sono arrivata a mezzogiorno e mezzo ma c'erano solo i camerieri, mi hanno detto "aspetta un po'" e mi hanno fatto entrare in una sala con sei tavoli rotondi tutti apparecchiati con tovaglie rosa. Ogni tavolo aveva dieci piatti, in ogni piatto c'era un'aragosta (o così mi sembrava), in mezzo al tavolo, in un vassoio ovale c'erano dei riccioli grigi e non capivo se fosse una verdura o una decorazione non commestibile, dei gambretti rosa facevano capolino qua e là. Mi guardavo intorno e mi sentivo un po' sotto osservazione.
In fondo alla sala, vicino ad una tenda di velluto rosso, c'era un tavolo lungo e stretto con due quadernoni aperti di carta di riso e impilate una sopra l'altra, almeno cinquanta stecche di Malboro divise in più file. Sono andata verso la finestra e ho visto sulla mia destra appoggiato su un tavolo e illuminato con lucine intermittenti, un veliero gigante, le cui vele sembravano di marzapane.
Mi sono avvicinata per capire che razza di istallazione fosse e allora mi sono accorta che la sagoma di veliero era data da tanti recipienti issati su una struttura rigida, contenenti una pasta bianca spugnosa ornata di canditi. Ho pensato subito che se quella fosse stata la torta nuziale, sarebbe stato ben difficile tagliarla e fare le foto. Intanto erano arrivati alcuni ragazzi con giacca e cravatta, due hanno preso le sedie e si sono seduti davanti ai quadernoni, un altro ha cominciato a contare le sigarette.
Sono uscita sul piazzale e finalmente è arrivata una Mercedes nera seguita da altre macchine. Dal sedile posteriore della Mercedes è scesa la ragazza che mi aveva invitato e lo sposo che io non avevo mai visto. Lei aveva un vestito di tulle bianco con un lungo strascico, in testa una coroncina di fiori bianchi e in mano una borsettina di paillettes. Lui era vestito di blu con una cravatta rossa. Mi facevano pensare agli sposi piccini che si mettono in cima alla torta. Tutti sono andati verso i tavoli, le donne si sedevano ma gli uomini si disponevano in fila davanti al tavolo con sopra i quadernoni e le sigarette. Ho pensato che ci fosse, abbinata al matrimonio, una rivendita abusiva di tabacchi, ma poi ho visto che ognuno di loro tirava fuori dalla tasca biglietti da cento euro, li metteva sul tavolo, il ragazzo seduto registrava il nome, faceva firmare e poi gli dava due, tre pacchetti di sigarette.
Ero sempre più confusa. Conoscevo solo la sposa e lei era circondata da amici e parenti e forse non mi aveva nemmeno visto. Mi sono seduta al tavolo più vicino all'uscita pensando anche ad una possibile via di fuga. Finita la consegna dei soldi, chiusi i quaderni, tutti si sono seduti e hanno cominciato a mangiare la bestia che avevano nel piatto. Al mio tavolo si sono sedute due ragazze cinesi e due bambine. Le bambine parlavano italiano, mi hanno detto che frequentavano la scuola elementare.
Mangiavano contente l'aragosta e ogni tanto guardavano me che non sapevo da che parte cominciare, poi ho chiesto cosa fossero quei riccioli e mi hanno risposto che erano lingue di anitra essiccate. Ho preso qualche gamberetto, ma tutto era freddo e speravo che arrivasse qualcosa di fumante. Altri vassoi con altri crostacei e frutti di mare venivano appoggiati in mezzo alla tavola, le bamine si servivano e mi chiedevano "buono"? ma per me che sono abbastanza vegetariana, era uno sforzo enorme mangiare quegli animali freddi che puzzavano di mare, senza nemmeno una salsa . Finalmente è arrivata una zuppiera fumante. Pensavo fosse una zuppa di verdura, ma quando stavo per servirmi, mi hanno spiegato che si trattava di brodo di tartaruga con pezzi di tartaruga. Ho abbandonato il ramaiolo e ho cominciato a spelluzzicare un gamberone. Pensavo con piacere a quando avrei assaggiato un pezzo della torta psichedelica, che almeno sicuramente, sarebbe stata dolce, ma, ahimé, quando il pranzo stava per finire e mi sono voltata verso il veliero, ho visto che mancavano già diverse vele oltre alla prua, ed era assediato da uomini e donne che tagliavano un pezzo, lo mettevano in un sacchetto di plastica e se lo portavano via. Una bambina mi ha detto che la busta avrei dovuto chiederla al cameriere e io: " ma perchè portano a casa la torta? " " perchè qui abbiamo mangiato tanto, la torta domani". La sposa intanto era andata a cambiarsi ed è entrata nel salone con un vaporoso abito viola. Il marito è rimasto con gli stessi vestiti, tutti applaudivano, qualcuno ha portato un limone infilzato di stecchini per gli sposi che, vicini con la bocca, dovevano sfilarli ad uno ad uno senza far cadere il limone. Ho tirato fuori la mia macchinetta fotografica, il veliero ormai era stato spolpato ed io non avevo nemmeno una foto. La sposa è venuta a salutarmi e mi ha portato un pezzo di torta dentro il sacchetto perchè una delle due bambine era andata a dirle che io ero rimasta senza.
Quando i camerieri hanno cominciato a portare il vino e i superalcoolici (perchè durante il pranzo non c'erano bevande in tavola), sono andata dalla sposa, l'ho baciata, l'ho ringraziata, ho stretto la mano all sposo e piano piano ho guadagnato l'uscita.
I soldi consegnati agli uomini dei quaderni costituiscono il regalo, che verrà poi contraccambiato con una cifra superiore a quella offerta non appena se ne presenterà l'occasione, cioè un altro matrimonio. Le sigarette, sono le bomboniere. Me lo ha spiegato una bambina sottolineando che io non dovevo fare questo regalo perchè sono italiana, ma la bomboniera, potevo prenderla.
In macchina, ho tirato fuori il pezzo di dolce, l'ho addentato e mi sembrava pieno di aria. Era zuccherato appena appena e di canditi nemmeno l'ombra.
Chissà cosa avrà raccontato ai suoi amici, la signora cinese che diversi anni fa ho invitato al matrimonio di mia sorella.