domenica 28 dicembre 2008

Al villaggio turistico


Prima volta, lo giuro! E potrei dire tranquillamente l'ultima, ma, mai dire mai.


Un posto di noia e di cibo. Tanto cibo, non avrei mai immaginato di vedere cascate di prosciutti, pesci intingolati e fritti, zuppe e pasta, dolci, quantita' incredibile di tutto. E tutto e tanto e le posate e i bicchieri e i piatti e siccome e' tutto incluso, la gente riempie il piatto e poi lascia, si alza di nuovo e fa ancora il giro. E tutto si mangia e si beve in continuazione. Il villaggio e' in mezzo ad una landa desolata, gli uomini della sicurezza sono dislocati un po' dappertutto. Fuori, basta camminare un po' e la solita massa di diseredati, forse anche affamati, probabilmente schifati anche loro di tanto spreco e tanta abbondanza. Se entrassero e vedessero, ma qualche notizia di quello che succede qui dentro l'avranno certo avuta. Io che non sono una »mangiona» mi sento gia'piena solo a guardare. La sensazione di non fame e' terribile. Sa di morte.


Volevo il sole e il mare, giuro, non avevo nemmeno immaginato che nei villaggi turistici, si rimpissassero i clienti come le oche del pate'.


Ci sono anche le immersioni, e la tombola, e i massaggi a pagamento, e le bocce e il mini golf. E tutto e' sottolineato dalla quantita' enorme di bicchieri, piatti, bottiglie, cibo abbandonato nei cespugli per i gatti. Ce ne sono tanti e loro forse qui sono felici. Io che sono una salutista, mi scandalizzo di tutto e penso alla rovina del mondo globalizzato.


Non era proprio la vacanza per me. Non posso nemmeno ammorbare chi legge, per dare e darmi una qualche spiegazione.


Ho sentito una conversazione fra due signore un po' agé: prossimo anno Cuba al Ventaglio, qui sono tutti simpatici ma forse si scopa poco. E l'altra: si, magari c'e' anche un po' piu' di sole.
Dimenticavo: Qui a Capoverde, non c'e' nemmeno il sole in questo periodo. E' solo il paradiso di chi ama l'immoralita' del cibo e il solletico di qualche bel ragazzo.

martedì 23 dicembre 2008

pausa

Mi scuso (ma forse non è la parola giusta) con tutti quelli che pazientemente hanno letto i miei post durante questo anno. Ho perso il filo.
Auguro a tutti di poter essere buoni e aperti per tutto l'anno, così, come forse si sentono, in questo periodo di suoni, canti e regali.
Tante belle cose